È un modo di dire che nella maggior parte dei casi sottintende una implicita domanda di aiuto. Significa più o meno: “Che cosa faresti tu se ti trovassi nelle mie condizioni?” Ed è ad una domanda simile che i Volontari della Associazione Incroci cercano di rispondere da 20 anni, consapevoli dei bisogni di molti, sentendosi responsabili, motivati, partecipi (oggi si preferisce il termine empatici), nella convinzione che ogni essere umano è alla ricerca dell’essenziale per vivere, di cura, accudimento, accoglienza, calore, cibo, un letto, vicinanza, comprensione. Ecco un po’ di storia…
Il nuovo millennio si aprì, dunque, all’insegna della presa di coscienza della grave marginalità sociale e dell’urgenza di diffondere valori come multiculturalità, giustizia e pace e con la fondazione dell’Associazione “INCROCI”, il cui nome sottolinea l’intersecarsi di bisogni e risposte, di volontari e ospiti, di culture, lingue, religioni e vite. Si può ben dire …un nome, un programma!
Durante i 20 anni trascorsi, le necessità sono andate crescendo, ma di pari passo anche la maturazione di chi via via si aggiungeva all’Associazione, svolgendo diversi ruoli, sulla base di principi come la condivisione e la promozione di rapporti umani aperti alla collaborazione.
Furono avviate e consolidate nel tempo attività quali la raccolta di cibo presso negozi, supermercati, parrocchie, etc., l’apertura della mensa serale (sempre in funzione, 365 giorni all’anno!) sotto la guida della fondatrice Madre Elena, coadiuvata dall’instancabile Suor Maria e delle sue collaboratrici, la formazione di nuovi volontari, gli incontri informativi, la diffusione dei valori cui sempre si sono ispirati e si ispirano coloro che si impegnano nella realizzazione dei progetti per il Bene d’ogni Persona incontrata, le testimonianze nelle parrocchie, nelle scuole e in diverse occasioni nella città, l’organizzazione di eventi come «La notte dei senza dimora», la partecipazione attiva al Piano freddo/emergenza freddo, e l’impegno nella Rete per grave marginalità della città di Como a fianco di altri Enti.
Attività di varia natura, come si può ben vedere, nella consapevolezza che, oltre la soddisfazione del bisogno più immediato, si apre lo sconfinato orizzonte del desiderio di ascolto, di un incontro, di una relazione significativa, qualcosa che scaldi il cuore. E se si incomincia dalla minestra servita a cena, profumata e calda, appunto, si può continuare su tante altre vie, magari inesplorate, al fianco di compagni di viaggio accomunati dalla stessa umanità, cercando il bene di ciascuno, condividendo a piene mani l’abbondanza della generosità che sicuramente si nasconde nel profondo di ciascuno di noi.
Avviciniamoci alla conoscenza di queste realtà alla luce delle riflessioni che ognuno saprà suscitare in sé stesso e in chi avrà occasione di incontrare lungo il suo cammino.